martedì 17 febbraio 2009

I Know We're Not A Hopeless Case



Il Festival rischia la crisi.
Questo dice il direttore di rete, e noi qui tapini che si pensava che il Festival fosse morto con Minghi e Mietta e quella sorta di presepe di scenografia tremendamente kitsch che avevano allestito in quel lontano 1990. Quando gli altri abbattevano muri e diventavano il centro del mondo a suon di techno e noi qui si cantava
dududu dadada. Poi ci si chiede anche perchè nel 2009 ci tocca ascoltare un coglioncello che parla di uno che prima era gay e adesso, presumibilmente, va a trans non prima di aver sporcato i calzoncini e le scarpe da calcetto.

Dice, il Festival forse è in crisi.
Poi dai un distrattissimo ascolto rigorosamente da un'altra stanza e senti Masini. Marco Masini. Quello che a parte
Bella Stronza e Vaffanculo ci manca solo che ci canti un bel bestemmione e ha fatto terno.

Poi però all'inizio c'è Mina.
Che non s'è mai ascoltata da queste parti, ma massimo rispetto. Che poi a una certa età è anche normale che una magari si confonda e si ritrovi ad aprire un festival nel quale il 90% del proprio seguito e delle proprie entrate viene descritto come malato ma tranquillamente guaribile a botte di figa.

Un festival nel quale un altro dei protagonisti dichiara che
sai, mi dispiacerebbe avere un figlio gay. Magari etero e con un incontrollabile tendenza allo stupro andrebbe meglio. Vai a capire. Ma questa è un'altra storia. E lì ci sarebbe da scrivere due o tre post, non fosse altro per avvertire il personaggio che, con la moglie che si ritrova, un figlio frocio non glielo leva proprio nessuno.

Che poi io in realtà non volevo scrivere del Fesitval, ché son cagate che non si guardano da boh, dal 1998 e si trattava comunque di qualche minuto. Però, ripeto, vai lì a controllare il termometro culturale del tuo paese e come fai a prescindere da tutta questa merda?


Update in corso d'opera: questo blog HEARTS Roberto Benigni.

Isolation

image via lovers and fuckers


3 commenti:

Anonimo ha detto...

io sono in attesa spasmodica dei commenti delle gerarchie ecclesiastiche, non ne posso più fare a meno.

p.s: per Roma tutto ok

tranzollo

disconnesso ha detto...

A me in generale le apparizioni televisive di Benigni hanno un po' scassato la minchia, ma in questo caso devo dire che il suo contributo è stato bello.

Altri commenti sul Festivàl direi che sono più che superflui

Anonimo ha detto...

ecco, avrei voluto dirlo io, ma il mio blog sta diventando abbastanza noioso. quindi rompo qui: premesso che ieri ero fuori (casa), anche a me le apparizioni di benigni mi hanno un po' scassato. non per la qualità in sè, sa far ridere non ce n'è, quanto per il contenuto. ultimamente mi sa un po' troppo di sfottò e sempre meno di satira, e, come dice il buon luttazzi, lo sfottò è reazionario, la satira rivoluzionaria.
sempre meglio di striscia la notizia e delle iene, comunque eh...

trnzll